Il nostro giardino comune

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di Giorgia De Giacomi

La situazione attuale. Le stime più recenti prevedono che entro l’anno 2050 il 70% della popolazione mondiale vivrà nelle città. È fondamentale, quindi, che i centri urbani siano attrezzati e forniscano ai cittadini tutti gli spazi adeguati per vivere in modo sano e soddisfacente. Componente fondamentale è il verde urbano pubblico, il nostro giardino comune. Parchi cittadini attrezzati, aree incolte e giardini contribuiscono ad aumentare il nostro benessere psicofisico e la resilienza delle città. Inoltre, gli alberi che li compongono funzionano come vere e proprie infrastrutture verdi di salute pubblica. Tra il 2015 e il 2020 è cresciuta la preoccupazione per la perdita di biodiversità e i cambiamenti climatici in tutte le fasce di età. Anche per rispondere a questa preoccupazione i parchi urbani sono il vero valore aggiunto su cui investire per migliorare e rafforzare i fragili ecosistemi cittadini. In Italia, il verde urbano è distribuito in maniera ineguale. Matera è la città con la maggiore superficie pro capite, 997 m² per abitante, ma esistono centri abitati italiani dove è quasi assente. Bologna è sotto la media, con 22 m² di verde urbano pro capite. È però importante giudicare la distribuzione di parchi e giardini: una città potrebbe avere un'altissima quantità di verde urbano pro capite, ma concentrato in un unico punto o difficilmente accessibile dalla maggior parte dei cittadini. Per fare questo è utile osservare quanti cittadini hanno accesso ad un parco o ad una zona verde di importanza minore nel raggio di 300m dalla propria abitazione. A Bologna l’82,9% delle famiglie ha un parco entro i 300m dall’abitazione, il 4,9% solo un’area verde di minore importanza e il 12,22% nessun tipo di verde urbano rilevante nel raggio di 300m. Perché avere verde urbano diffuso e accessibile è così importante? I benefici di questo servizio sono molteplici: psicofisici, ambientali, socioeconomici e culturali.

I benefici del verde urbano. La vita in città è scandita da ritmi frenetici e le persone sono alla ricerca di un giusto bilanciamento tra il mondo del lavoro e la sfera degli impegni privati. Questo stile di vita spalanca le porte a stress, depressioni, asocialità e carenza di attività sportiva. È riconosciuto che l’attività sportiva contribuisca al miglioramento del nostro stato di salute e alla minor incidenza, per esempio, di malattie cardiovascolari. I luoghi che ci circondano influenzano l’attività sportiva e avere più spazi verdi può incentivarla. Va anche considerato, però, che spesso elevati livelli di verde urbano sono associati ad aree più ricche. È quindi difficile stabilire se il miglioramento della salute sia causato dalla disponibilità di verde urbano o da maggiori disponibilità economiche. Esistono, poi, correlazioni tra la disponibilità di verde urbano e minori livelli di stress, anche perché i parchi e giardini permettono la realizzazione di uno spazio in cui condividere e creare legami sociali, componente fondamentale del benessere psicologico. I benefici ambientali sono molto più evidenti e facili da individuare. Il verde urbano limita il riscaldamento delle città e l’effetto isola di calore. Le grandi città tendono, infatti, a risentire del riscaldamento globale in modo più evidente rispetto alle zone non urbanizzate a causa della cementificazione, del riscaldamento delle nostre abitazioni, dei trasporti e dell’assenza di termoregolatori naturali come, appunto, l’acqua e le piante, componenti fondamentali del verde urbano. Mentre le nostre città possono arrivare ad essere 12°C più calde rispetto alle aree circostanti, i parchi urbani sono generalmente 1°C più freschi rispetto alle altre zone della città e l'effetto può essere percepito fino ad 1 km dal parco. Il verde urbano fornisce molti altri servizi ambientali: permette la vita degli impollinatori e molte specie di piante e animali, assorbe CO2, favorisce la mobilità sostenibile ciclopedonale, riduce gli effetti disastrosi degli eventi climatici estremi sempre più frequenti. Un parco può infatti ridurre il rischio idrogeologico derivante dalla continua cementificazione e impossibilità di assorbimento della pioggia che caratterizza le nostre città. Il verde contribuisce, poi, alla riduzione dell’inquinamento acustico e visivo. Tutti questi servizi ambientali sono prodotti sia dal verde pubblico che da cortili privati, terrazze, tetti verdi e giardini verticali. Anche i benefici socioeconomici sono numerosi e importanti. Il verde urbano fornisce un luogo di incontro e coesione sociale che migliora il nostro benessere e facilita la costruzione di società più unite e quindi percepite come più sicure. Crea inoltre equità dando a tutti la possibilità di usufruire di spazi pubblici verdi, privi di biglietto di ingresso o barriera economica. Genera poi possibilità educative e culturali importanti. Al contrario, se i parchi sono mal gestiti e non mantenuti possono creare inconvenienti per i cittadini: maggiore incidenza di allergie, danni causati dal cattivo uso di pesticidi, lesioni fisiche (se non mantenuti in buono stato), percezione di poca sicurezza di notte.

Il parco ideale. Visti i numerosi benefici del verde urbano, come dovrebbe essere il parco ideale? Dovrebbe essere accessibile e, quindi, diffuso: tutti dovrebbero avere un parco entro i 300m dall’abitazione. Bisognerebbe pianificarlo nel nome dell’inclusività, eliminando le barriere architettoniche, della sicurezza, sia dal punto di vista delle infrastrutture che da quello dei rischi per la salute e della sostenibilità, attraverso una scelta consapevole delle specie e della struttura in modo da massimizzarne i benefici ambientali. Ma soprattutto, il parco perfetto dovrebbe essere costruito secondo l’idea che i cittadini hanno del parco perfetto: è il nostro giardino comune, sta anche a noi prendercene cura e decidere come dovrà essere.

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